La storia del Concerto

Nell 1969 Jon Lord annunciò agli altri quattro Deep Purple che lui, come leader del gruppo, aveva firmato (insieme al management), un contratto per la composizione e la realizzazione di un concerto per gruppo rock e orchestra. Scoppiò il finimondo: gli altri quattro, già completamente immersi nella parabola creativa che avrebbe portato a composizioni come “Child in time”, percepirono la “digressione sinfonica” come un’inutile perdita di tempo in un momento per loro determinante dal profilo creativo. Siccome però i soldi erano stati versati in anticipo e considerando come in quel periodo la situazione economica dei Deep Purple fosse assai diversa da quella di oggi, alla fine accettarono, seppur di malavoglia, di onorare il contratto. Lo stesso Ian Gillan, cinquant’anni dopo, ammise come lui e i compagni non avessero all’epoca gli strumenti culturali per cogliere la portata storica dell’evento e il valore sperimentale ed innovativo della composizione. Da questo punto di vista basterebbe ricordare come lo stesso Gillan scrisse (obtorto collo) i testi per i due temi stupendi che Lord gli, aveva regalato (all’interno del secondo movimento), sul tovagliolo del ristorante della Royal Albert Hall, più o meno un’ora prima della Prima. Di quell’esibizione mitica restano un filmato e un disco che, al di là della dimensione storica, sono viziati da una registrazione approssimativa, da un’esecuzione improbabile (causata anche dal malcelato ostracismo dei vecchi e paludati professori dell’orchestra che ovviamente non avevano digerito di dover suonare con una combriccola di rockettari scalmanati ). Non da ultimo v’era poi la scrittura acerba di Jon Lord che ancora non aveva potuto beneficiare degli insegnamenti di Malcolm Arnold, suo maestro di composizione. Dopo quella storica serata del 1969 successe di tutto e di più: la partitura andò persa e questo gettò Jon Lord in una condizione di profondo scoramento. Con l’avvicinarsi del 30.mo anniversario, grazie all’aiuto di un giovane studente di composizione che aveva avviato un minuzioso lavoro di trascrizione ascoltando il disco del ‘69, Lord riuscì a recuperare la partitura. Questo permise ai Deep Purple di ritornare ad eseguire il Concerto nel settembre del 1999., Nel 2001 Jon Lord lascia la Band per dedicarsi totalmente alla composizionevv. Per dieci anni continuò ad accarezzare il sogno di una registrazione “definitiva”. Il sogno si realizza nel 2011 quando iniziano le sessioni registrazione presso i leggendari studi di Abbey Road. Purtroppo, durante lavori a Jon Lord viene diagnosticato un tumore al pancreas. La notizia è terribile, devastante, ma Jon, dando prova di professionalità e di determinazione e, malgrado i crescenti problemi di salute, prosegue la sua opera con ancor maggiore convinzione , dedicandole tutti i suoi ultimi sforzi facendola assurgere a proprio testamento spirituale della sua carriera musicale.
Jon Lord muore il 16 luglio 2012, solo un paio di mesi dopo aver terminato le registrazioni. Paul Mann, direttore d’orchestra e amico fraterno di Lord, si occuperà di tutti i dettagli di post produzione. L’album esce praticamente postumo. L’impatto sonoro di grande qualità e la registrazione, realizzata in uno studio tra i migliori al mondo, ci restituisce un suono spaziale, preciso, definito e curato, capace di farci sentire sfumature che nelle vecchie registrazioni avevamo soltanto potuto immaginare, rendendo finalmente giustizia alla scrittura creativa, intelligente, levigata, misurata, alla raffinata orchestrazione, agli straordinari dialoghi dei temi e alle chiare trame contrappuntistiche che hanno ormai fatto di quest’opera una pietra miliare del suo genere.